Le migliori storie del 2025 | Prima parte
Non le più lette
Non sappiamo se la migliore storia del 2025 sia in questa selezione. Perché, nonostante nel corso dell’anno abbiamo scelto circa 500 long read dall’Italia e dal mondo – tra storie, inchieste, ritratti, interviste e reportage – firmate da più di 250 autrici e autori e pubblicate su almeno 60 media diversi, è verosimile che altrettante ne siano rimaste escluse. Ridurre un panorama così vasto a pochi articoli è un’operazione inevitabilmente arbitraria. Tuttavia, ognuna delle storie qui raccolte, grazie a personaggi affascinanti, dettagli straordinari e a una scrittura di altissimo livello, si è distinta per aver inciso sul nostro modo di guardare il mondo. Speriamo anche sul vostro.
La seconda parte di questa selezione speciale arriverà venerdì 2 gennaio.
Le suore che tentano di salvare le donne condannate a morte
di Lawrence Wright sul New Yorker
Nel corso dell’ultimo anno, il premio Pulitzer Lawrence Wright ha guidato regolarmente da Austin, la città in cui vive, verso nord per circa due ore, fino alla città di Gatesville, dove una prigione ospita tutte e sette le donne attualmente condannate a morte dallo stato del Texas. Wright ha iniziato a fare questi viaggi quando ha scoperto che le detenute, tutte condannate per crimini omicidi, sono diventate amiche di un gruppo di suore cattoliche contemplative che vivono a mezz’ora di distanza, in un convento appena fuori Waco. Le detenute e le suore hanno stretto un legame immediato e intenso sin dalla prima visita nel braccio della morte, nel 2021. “È accaduto qualcosa dal Paradiso”. La grandiosa storia di una potente alleanza spirituale.
Lawrence Wright è vincitore di un Premio Pulitzer ed è autore di libri come Dio salvi il Texas, L’anno della peste e del recente Inferno americano, pubblicati dalla nostra casa editrice NR edizioni
Come potrebbe iniziare una guerra nucleare
di Hans Kristensen, Matt Korda, Eliana Johns, Allie Maloney e Jon B. Wolfsthal sul Washington Post
Lo spettro dell’annientamento globale, così presente durante la Guerra Fredda, è svanito dalla coscienza collettiva. Ma le testate sono ancora lì. Per capire come tutto potrebbe andare storto, basta guardare al passato: ci siamo andati vicini. Un’indagine in due parti (parte uno - parte due).
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Il filosofo imperialista che pretese la guerra in Ucraina
di James Verini sul New Yorker
Per decenni, Alexander Dugin ha sostenuto che la Russia aveva una missione messianica, e che per realizzarla sarebbe stato necessario distruggere un’Ucraina indipendente.
L’uomo che Putin non è riuscito a uccidere
di M. Gessen sul New York Times
L’Interpol era sulle tracce di un finanziere caduto in disgrazia da settimane, quando Christo Grozev, giornalista investigativo, lo rintracciò nascosto in Bielorussia. Grozev era diventato un maestro nel seguire tracce digitali quasi invisibili: dati di telefoni del mercato nero, elenchi passeggeri, registri di frontiera. Con questi strumenti smascherava le spie russe: cellule dormienti che vivevano in Occidente fingendosi cittadini qualunque, o agenti inviati a dare la caccia ai dissidenti nel mondo.
Fu lui a identificare gli agenti dei servizi segreti responsabili di uno dei tentativi di assassinio più noti degli ultimi anni: l’avvelenamento, nel 2020, del leader dell’opposizione russa Aleksei Navalny. Quella rivelazione mise Grozev nel mirino diretto del presidente Vladimir Putin. Il Cremlino voleva eliminarlo. E per farlo, si rivolse proprio al finanziere in fuga che Grozev stava inseguendo – un uomo ormai reclutato dai servizi russi. Da quel momento, il cacciatore divenne preda: colui che Grozev stava braccando cominciò a braccare lui. E mise insieme una squadra per sorvegliarlo.
Un ritratto incredibile.
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Giocare a fare il segretario della Difesa
di Kerry Howley sul New York Magazine
Fin dall’inizio era chiaro quali fossero gli aspetti del lavoro che Hegseth apprezzava di più: allenarsi, postare foto dei suoi allenamenti e discutere dell’imminente rimozione del personale transgender dalle forze armate.
Ma Pete Hegseth non era più lo stesso dopo il Signalgate, secondo sei persone ben informate. Era più incline all’ira e sempre meno curato al mattino, spesso non si radeva nemmeno. Sembrava esitante nelle decisioni, come se avesse paura di sbagliare, paralizzato nell’attesa di ricevere ordini dalla Casa Bianca.
Mentre la guerra incombe, il Pentagono è scosso da lotte interne su fughe di notizie, droga, e… calzini. Questa è un’inchiesta che racconta dall’interno come si è arrivati al più grave scandalo emerso finora: non tanto la scarsa sicurezza operativa, quanto un lungo e plateale tentativo da parte di Hegseth di distruggere i suoi stessi consiglieri più fidati.
Quanto a lungo Trump resterà al fianco del suo uomo?
Kerry Howley è autrice del libro Reality. Lo Stato profondo e la guerra per le informazioni, pubblicato dalla nostra casa editrice NR edizioni
Il mio cervello si è rotto, alla fine
di Jia Tolentino sul New Yorker
Ultimamente sento una sorta di opacità inquietante nel cervello – come se la realtà fosse diventata illeggibile, come se il linguaggio fosse un recipiente bucato, e il significato colasse sul pavimento. A volte mi capita di cercare parole dopo averle scritte: “illeggibile” vuol dire ancora troppo disordinato per essere letto? […]
Forse dovrei scrivere tutto questo sul modulo di accettazione da un neurologo. Forse la nebbia non è mai svanita dopo la terza volta che ho contratto il COVID. Forse è il senso di auto-separazione che deriva dall’avere due figlie piccole ma dover fingere, per metà giornata, che non esistano. Forse è proprio quello da cui mia madre mi mise in guardia vent’anni fa, quando scoprì la mia passione per la marijuana. Ma ho la sensazione che ormai in molti si sentano così, continuamente.
Gran parte di ciò che vediamo oggi è finto, e la realtà che affrontiamo è piena di orrori. Sempre più spesso, il mondo sfugge alla nostra comprensione. Il saggio che meglio racconta il significato del tempo in cui viviamo, firmato da Jia Tolentino, un’autrice che ormai da anni continua a saper interpretare in modo straordinario l’èra contemporanea.
Jia Tolentino è autrice della raccolta di saggi Trick Mirror. Le illusioni in cui crediamo e quelle che ci raccontiamo, pubblicata dalla nostra casa editrice NR edizioni
Il girone infernale della cittadinanza
di Francesco Maselli su Campanili
Ruwani ha trentacinque anni. È arrivata in Italia da bambina, parla un italiano perfetto con un bell’accento napoletano – più marcato del mio –, ha studiato qui, lavora regolarmente, paga le tasse, ha una famiglia, che condividiamo: è mia cognata. Ma non è cittadina italiana.
Mi sono sempre chiesto perché, ma non ho mai avuto davvero l’occasione di chiederglielo. Come una di quelle domande che si rimandano, perché si presume ci sia una risposta ragionevole: se dopo tutto questo tempo non l’ha mai chiesta né ottenuta avrà le sue ragioni, mi dicevo, magari è una scelta consapevole. Col tempo, però, ho iniziato a cogliere frasi, racconti, segnali di frustrazione che mi hanno fatto intuire la verità: non è questione di scelte, ma di ostacoli.
Non è solo una questione normativa. La burocrazia italiana limita implicitamente le naturalizzazioni, logorando chi vuole ottenere la cittadinanza con una muraglia di carte, attese e ostacoli. Un’indagine.
Campanili è un progetto giornalistico prodotto da NightReview e NR edizioni. Reportage, ritratti e approfondimenti per raccontare la società italiana osservandola da fuori Roma, dalle province, dalle periferie. Iscriviti alla newsletter.
Francesco Maselli è autore del libro L’Italia ha paura del mare. Reportage e saggi dai confini della Penisola, pubblicato dalla nostra casa editrice NR edizioni
Amazzonia: una storia umana perduta
di Terrence McCoy, Rafael Vilela, Júlia Ledur e Yutao Chen sul Washington Post
Nel profondo dell’Amazzonia, la foresta nasconde tutto. Ora c’è un modo per vedere attraverso quel buio. Il racconto di una missione scientifica che cambia ciò che sappiamo su quel pezzo di mondo.
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Alla ricerca del fuggitivo che si è autoproclamato re
di Sean Williams sul Guardian
Noah Musingku ha fatto fortuna con uno schema Ponzi, e poi si è ritirato in un remoto complesso ben difeso e sorvegliato nella giungla, dove gode ancora della lealtà dei suoi sudditi di Bougainville, una delle più grandi isole dell’arcipelago delle Isole Salomone, nel sud-ovest dell’Oceano Pacifico. Una storia incredibile.
Elon Musk e la sua “legione” di bambini. E le loro madri
di Dana Mattioli sul Wall Street Journal
L’uomo più ricco del mondo ha avuto almeno 14 figli da quattro diverse donne. Alcune fonti vicine all’imprenditore tecnologico affermano che il numero effettivo dei figli di Musk sia molto più alto di quanto pubblicamente noto. Infatti, avrebbe persino reclutato potenziali madri su X, la piattaforma social che ha acquisito quando si chiamava Twitter. Musk si riferisce alla sua progenie con il termine “legione”, in riferimento alle antiche unità militari che potevano contenere migliaia di soldati e che furono fondamentali per estendere il raggio d’azione dell’Impero Romano. Secondo fonti a conoscenza della questione, il suo obiettivo è correggere quella che considera una civiltà minacciata dal declino demografico, contribuendo a seminare sulla Terra un maggior numero di esseri umani dotati di elevata intelligenza. E oggi si destreggia tra un “harem drama”, la gestione delle sue aziende e il suo impegno politico al fianco di Trump. Un’inchiesta magnifica.
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Nel selvaggio mondo di Temu
di Spencer Soper, Zheping Huang, Claire Che e Luz Ding su Bloomberg Businessweek
Diventato noto in tutto il mondo per i suoi prezzi bassissimi, questo enorme negozio online è stato risucchiato nella guerra commerciale di Trump. Com’è successo?
Il marketing come culto, le aziende come sette
di Laura Fontana su Beat and Love
Se il marketing utilizza le stesse leve dei nuovi movimenti spirituali, è perché gli uffici marketing, le agenzie di comunicazione e le grandi aziende sono diventati essi stessi, quando va bene, delle grandi religioni organizzate (una messa alla settimana, e poi sei libero di vivere la tua vita con la tua famiglia) e, quando va molto male, delle sette abusanti della peggior specie.
La società contemporanea si illude di essere secolarizzata, ma sta replicando dinamiche religiose con il consumismo al posto della spiritualità e la pop culture come rielaborazione dei testi sacri.
Beat and Love è un progetto editoriale di Laura Fontana, prodotto da NightReview e NR edizioni. Fenomenologia online e sociologia digitale, content economy e pop culture, piattaforme social e shitstorm. Iscriviti alla newsletter.
L’uomo che vuole sapere tutto
di John Phipps su 1843 magazine
Ritratto di Tyler Cowen, l’economista preferito della Silicon Valley, 61enne e docente alla George Mason University, un tipo che legge quattro o cinque libri al giorno e “sembra sapere qualcosa praticamente su tutto”. La sua brama di conoscenza ha un posto nell’èra dell’intelligenza artificiale?
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Cosa sta succedendo alla lettura?
di Joshua Rothman sul New Yorker
Oggi, la natura stessa della lettura è cambiata. Molte persone continuano a godersi libri e riviste nel formato tradizionale, e ci sono persino lettori per i quali l’èra digitale ha reso possibile una sorta di iper-alfabetizzazione: per loro, uno smartphone è come avere una biblioteca in tasca. Per altri, invece, la lettura “vecchio stile” – intensa, prolungata, dall’inizio alla fine, immersi in testi curati con attenzione – è diventata quasi un anacronismo.
Per molti, l’intelligenza artificiale potrebbe segnare la fine dell’èra del testo tradizionale.
L’ultima decisione del più grande pensatore mondiale sul processo decisionale
di Jason Zweig sul Wall Street Journal
Poco prima di morire, nel marzo 2024, lo psicologo e premio Nobel Daniel Kahneman inviò un’email ai suoi amici: stava scegliendo di porre fine alla propria vita in Svizzera. Alcuni di loro sono ancora in difficoltà con la sua scelta. Un pezzo splendido.
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Un fungo ha causato un’epidemia di SLA sulle Alpi?
di Shayla Love su The Atlantic
In un piccolo villaggio delle Alpi francesi, più di una dozzina di persone hanno ricevuto una diagnosi di SLA, una rara malattia neurodegenerativa. Questo è il risultato di un’indagine medica durata un decennio per cercare di capirne il motivo, e il potenziale colpevole è la “falsa spugnola”.
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Lei è innamorata di ChatGPT
di Kashmir Hill sul New York Times
La storia d’amore di Ayrin con il suo fidanzato AI è iniziata l’estate scorsa. Ayrin è una donna di ventotto anni, con una vita sociale attiva, ma adesso trascorre ore e ore a parlare con un chatbot per avere consigli e conforto. E se te lo stai chiedendo: sì, fanno sesso.
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La lotteria degli Slam
di Roberto Scarcella su Mezza Riga
Giocare un primo turno del Roland Garros, anche dovesse restare l’ultimo, può bastare a riempire il cuore d’orgoglio e le tasche con premi altrove inaccessibili, perfino inanellando serie infinite di successi consecutivi – tra l’altro improbabili – sui campi minori. […]
Alcuni considerano un budget annuo di 80 mila dollari per andare in pari tirando la cinghia (dormire in aeroporto, condividere stanze con altri giocatori, viaggiare in economy negli orari più infelici, risparmiare su cibo, massaggi, terapie), altri parlano di 300 mila dollari. Perché non importa quanto tu possa guadagnare, le spese – soprattutto se vuoi migliorarti – aumentano sempre.
Lontano dallo scintillio dei campi principali dei grandi tornei, va in scena la vita dei tennisti che navigano le acque basse della classifica: una realtà molto più dura di quanto si possa immaginare.
Ritratti, reportage, approfondimenti e saggi personali firmati da autori diversi per ogni numero: Mezza Riga è una newsletter di giornalismo letterario sul tennis. Arriva il lunedì, ogni due settimane. Curata da Simone Spetia, prodotta da NightReview e NR edizioni. Iscriviti alla newsletter, è gratuita.
L’ultimo dono di una professoressa ai suoi studenti: i risparmi di una vita
di Hank Sanders sul New York Times
Nell’agosto del 2021, un pacco misterioso arrivato da Sarasota, in Florida, finì nella cassetta della posta di Nicole Archer, a Manhattan.
La dottoressa Archer salì in fretta nel suo angusto appartamento di Chelsea stringendo la busta spessa tra le mani. La aprì di corsa sul tavolo da pranzo, rivelando finalmente quel documento legale su cui si interrogava da mesi.
Sapeva che una sua amata professoressa del college le aveva lasciato qualcosa nel testamento. Si aspettava un dono modesto – abbastanza, forse, per una cena o uno dei braccialetti di perline che l’insegnante amava realizzare a mano.
Ma quando la dottoressa Archer, 49 anni, vide la cifra sull’ultima pagina – 100.000 dollari – pensò che ci fosse sicuramente un errore di virgola.
Cris Hassold, docente al New College of Florida per cinquant’anni, ha lasciato un segno indelebile nei suoi 31 studenti preferiti. “Penso a lei quasi ogni giorno”, raccontano.
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La morte sfiorata, e la vita trasformata, di mio figlio Max
di Archie Bland sul Guardian
Ci dissero che si trattava di una morte in culla interrotta. Quello che seguì trasformò per sempre la mia idea di cosa significhi essere genitore, vivere con la disabilità e riconoscere il valore profondo di una vita piena di senso. Un saggio personale meraviglioso.






















