Il tecnocrate silenzioso che attua lo spietato programma di Putin
di Anton Troianovski sul New York Times
Da tre anni, Sergei V. Kiriyenko gestisce gli aspetti politici della guerra in Ucraina, emergendo all’interno di una cerchia di abili funzionari che controllano l’immenso apparato statale russo. Un ritratto.
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Il conflitto più nichilista del pianeta
di Anne Applebaum su The Atlantic
La devastante guerra civile in Sudan mostra cosa sostituirà l’ordine liberale: anarchia e avidità. Un reportage.
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Quanto sta guadagnando Trump dalla Presidenza?
di David D. Kirkpatrick sul New Yorker
Nel 2016, la quota d’iscrizione per entrare a Mar-a-Lago, il club privato di Donald Trump, era di centomila dollari. Dallo scorso autunno, la cifra era destinata a salire a un milione. Quando si tratta di trasformare una carica pubblica in profitto personale, il presidente Trump è “un unicorno”. Lui e la sua famiglia si sono dimostrati insolitamente abili nel trovare modi per guadagnare dalla Presidenza, dal vendere cappellini Gulf of America a cinquanta dollari l’uno fino a firmare contratti milionari nel Golfo Persico.
Tornati al potere a Washington, Trump e i suoi sembrano diventati ancora più spregiudicati. Eppure, l’entità dei guadagni direttamente collegabili alla Presidenza è rimasta in gran parte sconosciuta. Sappiamo che la famiglia Trump è più ricca di quando il presidente entrò in carica la prima volta, ma di quanto? In altre parole: qual è la cifra? Questa incredibile inchiesta, la più completa realizzata finora, mette insieme dichiarazioni patrimoniali, comunicati stampa e altre prove documentali e realizza una stima.
Spoiler: la stima finale è di ben 3,4 miliardi di dollari.
Spoiler 2: c’entrano ben poco gli hotel e o i jet privati donati, gira quasi tutto attorno alle criptovalute.
L’uomo più generoso di New York
di James D. Walsh sul New York Magazine
Prima della sua misteriosa morte, Matthew Christopher Pietras aveva donato, a suo nome, milioni di dollari al Metropolitan Opera House e alla Frick Collection. Ma quel denaro lo aveva rubato a due famiglie molto ricche per le quali lavorava, tra cui i Soros. Una storia eccellente di un personaggio alquanto inusuale, che non ha mai tratto reale profitto per se stesso dai suoi crimini. Da far impallidire truffatrici come Anna “Delvey” Sorokin.
Com’è fare brainstorming con un bot
di Dan Rockmore sul New Yorker
Ai confini della conoscenza, i ricercatori stanno scoprendo che l’AI non si limita a ricevere prompt: li propone anche, dando vita a nuove forme di creatività e collaborazione. Un saggio.
La spiritualità della Silicon Valley
di su
Viaggio nel mondo delle tecno-religioni californiane: razionalismo estremo, fede nell’intelligenza artificiale, apocalisse e sogni d’immortalità. Storia dell’acronimo più mistico dell’èra dell’AI.
Beat and Love è un progetto editoriale di Laura Fontana, prodotto da NightReview e NR edizioni. Fenomenologia online e sociologia digitale, content economy e pop culture, piattaforme social e shitstorm. Iscriviti alla newsletter.
Vite e amori di James Baldwin
di Louis Menand sul New Yorker
Una generazione più anziana lo aveva liquidato come antiquato; una più giovane lo ha trasformato in un santo laico. Ma il vero messaggio di Baldwin resta più destabilizzante di quanto entrambe le fazioni riconoscano.
“Sono seduto dietro la panchina”
di Carson Kessler su The Athletic
Un’indagine sul crescente problema dello stalking nello sport. A tutti i livelli.
Il miracolo di Flavia e Roberta
di Elena Marinelli su
Un’impresa impossibile diventa realtà: battendo Simona Halep e Serena Williams, Pennetta e Vinci si contendono il trofeo. Come si arrivò alla storica finale italiana dello US Open 2015.
Ritratti, reportage, approfondimenti e saggi personali firmati da autori diversi per ogni numero: Mezza Riga è una newsletter di giornalismo letterario sul tennis. Curata da Simone Spetia, prodotta da NightReview e NR edizioni. Iscriviti alla newsletter, è gratuita.
Il tuo viso ha bisogno di ritocchi? Te lo dirà lei
di Jacob Bernstein sul New York Times
Melinda Farina, conosciuta come la “Beauty Broker”, indirizza attrici di Hollywood e donne comuni verso medici in tutto il mondo. Nel suo universo, i bisturi sono sempre pronti.